Plan de Corones – Kronplatz
Il Plan de Corones è una montagna delle Alpi Sud-orientali alta 2275 m s.l.m., posta a spartiacque fra la Val Pusteria e la val di Marebbe, in Alto Adige, a 3 chilometri a sud di Brunico. L’origine del massiccio a forma di panettone, il cui punto più alto si chiama Spitzhörnle o anche Hühnerspiel, è vulcanica.
Stagione invernale
Calcolo dei chilometri di piste:
Sul Plan de Corones vengono utilizzati 476 ettari di terreno per preparare le piste. Considerando la larghezza media di una pista di 40 m risulta un totale di 121.000 m. Ciò corrisponde ai comunicati 121 chilometri di piste. Attenzione: nell’elenco delle piste su internet o in vari materiali stampati sono elencati soltanto le piste di sci rilevanti. Tutte le varianti (come p.es. Furcia 9a „Picio Jarù“, 9b „Ücia Bivacco“, Col Toron ecc non sono specificamente elencate.
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Il servizio navetta Skibus Piculin collega in 20 minuti i comprensori sciistici di Plan de Corones ed Alta Badia
Il servizio può essere utilizzato da ogni possessore di skipass Dolomiti Superski in corso di validità.
Il comprensorio sciistico Alta Badia è collegato direttamente alle piste del circuito Sellaronda. Provate il fascino di un giro delle Dolomiti con gli sci.
> agli impianti del comprensorio Alta Badia
> alle piste del comprensorio Alta Badia
Via libera su oltre 200 Km di piste! Con il nuovo collegamento ferroviario i comprensori sciistici di Plan de Corones e Tre Cime Dolomiti sono più vicini! In poco più di mezz’ora il treno Ski-Pustertal-Express porta dalla stazione a valle dell’impianto Ried di Plan de Corones alla nuova stazione ferroviaria di Versciaco, direttamente collegata con gli impianti del Monte Elmo.
Per usufruire degli impianti di entrambi i comprensori con lo stesso biglietto è necessario uno skipass Dolomiti Superski.
> agli impianti del comprensorio Tre Cime Dolomiti
> alle piste del comprensorio Tre Cime Dolomiti
PIAZZATORRE (BG) – Valle Brembana
Piazzatorre, deriva il suo nome da “PIAZZA” inteso come sinonimo di “piano” e da torre (probabilmente una antica torre che caratterizzava in epoca remota il centro della Val Torcola. Piazzatorre e’ un’affermatissima stazione turistica invernale ed estiva, sempre animata da interessanti proposte d’intrattenimento e di evasione ricreativa.
D’estate gode infatti il clima fresco e salubre delle abetaie che la circondano, mentre d’inverno accede agli impianti sciistici di Piazzo e Monte Torcola. All’impulso iniziale, che innesto’ la vocazione turistica sulla precedente economia silvopastorale, concorse la ricca borghesia milanese che ad inizio secolo avvio’ la costruzione di sontuose dimore per la villeggiatura, cui si affiancarono ampi complessi di organizzate colonie estive.
E’ elegante e ben articolata nel prospetto del centro storico la settecentesca “casa Arioli”, con affreschi di imprese araldiche e variopinti motivi rococo’.
SAPPADA UNO DEI BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA | DOLOMITI
Sentirsi Natura e Tradizione, prima comunità sostenibile in Italia
Situata nelle Dolomiti orientali tra i 1200 e i 1300 m. d‘altitudine, l’ampia valle di Sappada / Plodn si estende in senso longitudinale seguendo il corso del fiume Piave, che nasce ai piedi del Monte Peralba. Essa si colloca in posizione piuttosto singolare, al confine tra Veneto (Cadore), Friuli Venezia Giulia (Carnia)e Austria (Tirolo dell’Est e Carinzia), dalla cui vicinanza deriva le sue peculiarità nella storia, lingua, architettura e cultura. Il paese è circondato da una splendida corona di montagne, alle cui pendici si estende una fascia di boschi di conifere. Nella parte centrale del fondovalle si allargano prati e campi: lungo il versante soleggiato è insediato l’abitato, costituito da edifici di stili e architetture diverse che rispecchiano le varie epoche storiche. Nonostante il passare del tempo gli abitanti della valle hanno in gran parte mantenuto inalterate le originarie tradizioni culturali, che costituiscono il carattere unico di Sappada / Plodn.
ARCHITETTURA
La caratteristica principale dell’abitato di Sappada / Plodn è la sua suddivisione in 15 nuclei o borgate (in sappadino heivilan), disposte sul versante soleggiato della valle. Ogni borgata corrisponde presumibilmente ai masi o nuclei abitativi originari, che si susseguono a breve distanza l’una dall’altra. Nonostante il passare del tempo esse hanno conservato in larga misura il proprio aspetto originario. Il complesso architettonico sappadino è generalmente formato da due edifici: la casa vera e propria (haus) e la stalla (schtòl) con il fienile (dille). Rustica e semplice, ma ampia e funzionale era ogni casa del borgo, costruita quasi interamente di legno secondo il sistema “Blockbau”, caratterizzato da travi sovrapposte in orizzontale, incastrate agli spigoli e poggianti su zoccolo in pietra. Questa tipica architettura si è conservata soprattutto nella parte alta del paese, la cosiddetta “Sappada Antica”, e nella borgata di Cima Sappada. Altri elementi caratteristici delle borgate sono le cappelle (maindl), i crocifissi (kraize) e le fontane (trok).
STORIA
Narra la leggenda che i primi abitanti della valle di Sappada fossero profughi fuggiti dal villaggio austriaco di Villgraten, a nord di Sillian, per sottrarsi alle prepotenze dei dominatori locali oppure che si trattasse di coloni, attratti dai giacimenti minerari di cui un tempo la valle era ricca.
Pare che questi primi “sappadini”, dopo essersi assicurati il possesso della vallata, si mettessero a disboscare e a dissodare il terreno. Secondo recenti teorie il toponimo Sappada deriverebbe da Zepodn, nome locale di Cima Sappada, che potrebbe essere stato il più antico insediamento della vallata.
Il toponimo dialettale Plodn avrebbe invece origine dal nome latino del fiume Piave da cui Longa Plavis, la valle del Piave.
Il primo documento storico data 1295 ma all’epoca l’abitato aveva già almeno due o tre secoli di storia.
Passeggiate a cavallo a Roma e dintorni: 5 esperienze da non perdere
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