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Barbra STREISAND

Barbara Joan Streisand, detta Barbra (New York24 aprile 1942), è una cantanteattricecompositriceregista e produttrice cinematografica statunitense.

Popolare in tutto il mondo sin dagli anni sessanta, nel corso della sua lunga carriera, che dura da oltre sessanta anni, la Streisand è divenuta un’icona in più campi dello spettacolo, aggiudicandosi numerosi riconoscimenti. È tra un gruppo selezionato di artisti (chiamati EGOT, dalle iniziali dei premi) che hanno vinto i quattro premi principali del settore: EmmyGrammyOscar e Tony.

Con oltre 72,5 milioni di album venduti negli Stati Uniti e con un totale di 150 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, è la cantante femminile che ha venduto di più tra gli artisti riconosciuti a livello dalla Recording Industry Association of America (unica donna nella top ten e unico artista al di fuori del genere rock ‘n’ roll).

Dopo aver iniziato la carriera discografica nel 1960, la Streisand si avventurò nel cinema alla fine del decennio. Ha recitato nel film Funny Girl, per il quale ha vinto l’Oscar alla miglior attrice (ex aequo con Katharine Hepburn) e il Golden Globe. Tra gli altri suoi film ricordiamo Il gufo e la gattinaCome eravamo e È nata una stella, per il quale ha ricevuto l’Oscar alla migliore canzone e il Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale. Con l’uscita di Yentl nel 1983, la Streisand è diventata la prima donna a scrivere, produrre, dirigere e interpretare un film di un grande studio cinematografico. Il film ha vinto l’Oscar alla migliore colonna sonora e il Golden Globe per il miglior film commedia o musicale; la Streisand ha ricevuto il Golden Globe per il miglior regista, la prima donna ad aggiudicarsi tale premio.

Billy JOEL

William Martin Joel, detto Billy (New York, 9 maggio 1949) è un cantatutore, pianista e compositore statunitense. Avendo venduto oltre 150 milioni di dischi in tutto il mondo, è uno degli artisti di maggior successo di tutti i tempi ed il quarto solista più venduto negli Stati Uniti.

Billy Joel è nato a New York, nel Bronx, il 9 maggio 1949, figlio di Rosalind e del pianista tedesco di origine ebraica Helmut Joel. I suoi genitori divorziarono quando aveva 8 anni; cresciuto a HicksvilleLong Island, ha iniziato a suonare nel primo complesso a quattordici anni (The Echoes), dopo avere visto un concerto dei Beatles alla trasmissione televisiva Ed Sullivan Show. Nel 1967 ha fatto parte della band The Hassles (con la quale ha pubblicato due dischi), per poi costituire, nel 1970, il duetto heavy metal denominato Attila (insieme all’ex batterista degli Hassles, Jon Small), col quale pubblicherà un solo album per la Epic Records. Fu influenzato dai primi artisti del rock and roll e del rhythm and blues, tra i quali The Four SeasonsThe Drifters e i Beatles. Scriveva brani con melodie ben strutturate e senza pretese.[3]Il suo primo album Cold Spring Harbor, uscito nel 1971, non ebbe successo; si trasferì brevemente a Los Angeles dove si esibì nei piano bar,[4] come quando aveva iniziato i suoi primi passi con lo pseudonimo di “Bill Martin”. Ma sarà con l’album Piano Man (1973), dopo avere stipulato un nuovo contratto con la Columbia Records del leggendario Clive Davis, che Billy inizia a farsi conoscere dal grande pubblico, grazie a canzoni come Captain JackThe Ballad of Billy the Kid e Piano Man, ancora oggi molto conosciute, con cui arriva alla 27ª posizione della hit parade statunitense. Il singolo Piano Man arriverà tra le top 20 e gli procurerà il suo primo disco d’oro. La prima delle menzionate canzoni, Captain Jack, per vero, venne composta l’anno precedente e fu proprio una sua versione dal vivo trasmessa in una stazione radio di Philadelphia (WMMR-FM) ad attirare l’attenzione della prestigiosa casa discografica.

Tornato a New York, la svolta, dopo l’interlocutorio “Streetlife Serenade” (1974), è arrivata nel 1976 col suo primo album autoprodotto, “Turnstiles“, il quale contiene hits come Say Goodbye to Hollywood e New York State of Mind, grazie all’incontro con quei musicisti che lo accompagneranno per quasi quindici anni di carriera (Liberty De Vitto, Doug Stegmeyer, Richie Cannata, Russell Javors), i quali contribuiranno ad elevare la qualità musicale di Joel. La strada del successo era tracciata, tanto che nella primavera del 1977 viene chiamato alla Carnegie Hall di New York, dove tiene tre concerti, tutti esauriti (2, 3 e 4 giugno).

La definitiva consacrazione arriva nel 1977 con l’album The Stranger, prodotto in collaborazione con Phil Ramone (conosciuto a Toronto) approfittando della pausa dalle scene che si era preso Elton John[5], il pianista britannico a cui Joel, bene o male, si ispirava con la sua musica. Il disco, uscito nel mese di settembre, venderà oltre dieci milioni di copie (record per la Columbia Records, superato solo nel 1985 con “Born in the USA” di Bruce Springsteen), e grazie al quale vincerà due Grammy Awards per la migliore canzone e il miglior disco dell’anno (con Just the Way You Are). Il successo è stato seguito dall’altrettanto fortunato LP dell’anno dopo (“52nd Street”), giunto 1º in classifica e contenente grandi successi come My LifeHonesty e Big Shot, per il quale vinse altri due Grammy per il miglior album e per la migliore performance vocale pop-rock dell’anno. Sempre nel 1978, si reca a Cuba all’Havana Jam, ove terrà tre storici concerti al Karl Marx Theater.

Album in studio

Album Live

Singoli

  • 1974 – Piano Man
  • 1975 – The Entertainer
  • 1977 – Just the Way You Are
  • 1978 – Movin’ Out (Anthony’s Song)
  • 1978 – Only the Good Die Young
  • 1978 – She’s Always a Woman
  • 1978 – My Life
  • 1979 – Big Shot
  • 1979 – Honesty
  • 1980 – All for Leyna
  • 1980 – It’s Still Rock and Roll to Me
  • 1980 – Don’t Ask Me Why
  • 1980 – Sometimes a Fantasy
  • 1980 – You May Be Right
  • 1981 – Say Goodbye to Hollywood
  • 1982 – She’s Got a Way
  • 1982 – Pressure
  • 1983 – Allentown
  • 1983 – Uptown Girl
  • 1983 – Tell Her about It
  • 1983 – An Innocent Man
  • 1984 – The Longest Time
  • 1984 – Leave a Tender Moment Alone
  • 1985 – Keeping the Faith
  • 1985 – You’re Only Human (Second Wind)
  • 1986 – Modern Woman
  • 1986 – This Is the Time
  • 1986 – A Matter of Trust
  • 1989 – We Didn’t Start the Fire
  • 1990 – I Go to Extremes
  • 1990 – And So It Goes
  • 1992 – All Shook Up
  • 1993 – The River of Dreams
  • 1993 – All About Soul
  • 2007 – All My Life
  • 2007 – Christmas in Fallujah (featuring Cass Dillon)

Raccolte

Onorificenze

Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria

Kennedy Center Honors

The Style Council – Disco Vinile Cafè BLEU

Cafè BLEU

Café Bleu è l’album ufficiale di debutto degli Style Council, pubblicato nel marzo del 1984 per la Polydor[2] e arrivato al numero due delle classifiche inglesi. Ha seguito la raccolta Introducing The Style Council, che è stata pubblicata inizialmente solo nei Paesi Bassi e Giappone.

L’album Café Bleu è uscito sul mercato statunitense con il titolo My Ever Changing Moods, per sfruttare il successo dell’omonimo singoloCafé Bleu ha visto la partecipazione di un gran numero di collaboratori (chiamati “Honorary Councillors”, cioè “consiglieri onorari”, facendo riferimento al nome del gruppo), tra cui Tracey Thorn degli Everything But The Girl

BRANI

  1. Mick’s Blessings – 1:15
  2. The Whole Point of No Return – 2:40
  3. Me Ship Came In! – 3:06
  4. Blue Café – 2:15
  5. The Paris Match – 4:25
  6. My Ever Changing Moods – 3:37
  7. Dropping Bombs on the Whitehouse – 3:15
  8. A Gospel – 4:44
  9. Strength of Your Nature – 4:20
  10. You’re the Best Thing – 5:40
  11. Here’s One That Got Away – 2:35
  12. Headstart for Happiness – 3:20
  13. Council Meetin’ – 2:35

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