The CLASH
The Clash è stato un gruppo musicale punk rock britannico. Attivi dal 1976 al 1986, furono uno dei gruppi più acclamati dalla critica del periodo. Furono formati principalmente da Joe Strummer (voce, chitarra ritmica), Mick Jones (chitarra solista, voce), Paul Simonon (basso, voce) e Nick “Topper” Headon (batteria, percussioni). Headon lasciò il gruppo nel 1982 e Jones nel 1983, il gruppo proseguì con nuovi membri negli anni successivi, ma all’inizio del 1986 si sciolse definitivamente.
I Clash erano famosi per la varietà della loro musica (nel loro repertorio trovano posto reggae, dub, rap, rockabilly e altri generi), per le loro esibizioni dal vivo particolarmente intense, per la sofisticatezza lirica e politica dei loro testi, che li distingueva dalla maggior parte dei loro colleghi appartenenti al movimento punk. Inseriti al ventottesimo posto nella classifica degli artisti immortali stilata dalla rivista Rolling Stone, i Clash sono noti anche con l’appellativo di “The Only Band That Matters” (“l’unico gruppo che conti”).
Clash condividevano con il movimento punk le critiche al sistema e alla monarchia e borghesia inglese. Rifiutavano però le tendenze nichiliste di alcuni colleghi, come per esempio i Sex Pistols. Trovarono invece la solidarietà di diversi movimenti di liberazione attivi all’epoca. Le loro idee politiche erano espresse nei loro testi, nelle prime canzoni come White Riot, che incoraggiava i giovani bianchi scontenti a diventare attivi politicamente seguendo le orme della popolazione nera, Career Opportunities, che esprimeva il malcontento circa la carenza di posti di lavoro nel Regno Unito, e London’s Burning, espressione della rabbia punk, ma allo stesso tempo estremamente analitica. Di fatto sono tra i primi gruppi ad utilizzare lo strumento musicale a fini manifestamente politici espressi però sempre in forma concreta (appoggio o critica a sistemi, a paesi o a semplici comportamenti).
In un caso, il 30 aprile 1978, a un concerto di Rock Against Racism, organizzato dalla Anti-Nazi League, cui parteciparono oltre 80 000 persone, Joe Strummer indossò una controversa t-shirt su cui apparivano le parole “Brigade Rosse“ con al centro l’emblema e la sigla della Rote Armee Fraktion. Egli disse in seguito che indossò la maglietta non per appoggiare le fazioni terroristiche di estrema sinistra in Italia e Germania, ma piuttosto per portare all’attenzione la loro esistenza. È significativo che proprio quel giorno i Clash suonarono la canzone Tommy Gun, canzone che richiama la banda Baader-Meinhof puntando l’attenzione su simili fenomeni e condannando la violenza, pur non senza qualche ambiguità.[senza fonte]
Il gruppo offrì supporto al movimento Sandinista e ad altri movimenti marxisti dell’America Latina (da cui il titolo del loro album del 1980, Sandinista!). Nel dicembre 1979, all’epoca dell’uscita del loro album London Calling, i Clash (come i Dead Kennedys negli USA) stavano cercando di fare quadrare il cerchio, mantenendo la loro energia punk mentre sviluppavano sempre più il loro essere musicisti. Erano in particolare timorosi della loro fama crescente: accolsero sempre i fan nei camerini dopo i concerti, mostrando un genuino interesse nella relazione con essi.
I Clash sono generalmente accreditati per avere fondato le radici del punk rock nella protesta comunista, ed erano noti per molti come i “rivoltosi dell’uomo pensante” per la loro visione politicamente astuta del mondo. Va notato che non furono mai completamente spinti dal denaro. Anche all’apice del successo, i biglietti dei concerti e i prezzi dei souvenir erano ragionevoli. Similarmente il gruppo accettò delle royalty più basse per Sandinista! allo scopo di assicurarsi che l’album (triplo) venisse venduto allo stesso prezzo di un doppio LP. È noto che i membri dei Clash non hanno mai guadagnato grosse cifre, specie se paragonati a gruppi al loro livello. Si sa infatti che Joe Strummer al momento della sua morte ha lasciato alla moglie meno di un milione di sterline.
«Non abbiamo mai venduto tantissimi dischi. I Clash non sono come questi gruppi punk di oggi, che vendono dieci milioni di album o roba del genere»
The POLICE
The Police sono stati un gruppo musicale britannico formatosi a Londra nel 1977 intorno alla figura di STING. La formazione con la quale i Police raggiunsero il successo internazionale fu quella composta dallo stesso Sting, autore di gran parte dei brani del gruppo, leader vocale e bassista, Andy Summers, chitarrista, e lo statunitense Stewart Copeland batterista. Conobbero il picco della loro fama tra la fine degli anni settanta e la prima metà degli ottanta e sono considerati tra i primi gruppi new wavw ad aver ottenuto successo commerciale, proponendo un sound influenzato da punk rock, reggae e jazz. Sono inoltre ritenuti i capifila della seconda British Invasion degli anni ottanta negli Stati Uniti. Il gruppo si sciolse nel 1984, per poi riunirsi brevemente nel 1986 ed in seguito per un tour mondiale nel 2007-2008.
Nel corso della loro carriera, durante la quale vendettero circa 75 milioni di dischi. i Police furono premiati con sei Grammy e nel 2003 furono ammessi nella Rock and Roll Hall of Fame.
Tra i singoli più noti del gruppo figurano Every Breath You Take, dall’ultimo album in studio Synchronicity, Roxanne e Can’t Stand Losing You tratti dal loro album d’esordio Outlandos d’Amour, Message in a Bottle e Walking on the Moonda Reggatta de Blanc, Don’t Stand So Close to Me da Zenyatta Mondatta ed Every Little Thing She Does Is Magic da Ghost in the Machine.
SKA Music
Lo ska (o bluebeat) è un genere musicale originario della Giamaica, sviluppato nei primi anni sessanta.
Lo ska segnò la vera ascesa della musica popolare giamaicana, trovando la maggior popolarità durante la prima metà degli anni sessanta, giusto nel periodo in cui la Giamaica aveva ottenuto la sua indipendenza dalla Gran Bretagna. Le caratteristiche generali di questo genere risultano una mescolanza tra strumentazioni elettriche ed i fiati solitamente usati nella musica jazz, ovvero il sassofono, la tromba, e il trombone. Fu il precursore di altri importanti generi come il rocksteady e il reggae, e come questi caratterizzato da un ritmo con accenti sul levare della battuta musicale (“offbeat“).
Il brano “My Boy Lollipop” (1964) di Millie Small fu la prima hit ska nel mondo. Tra i più importanti artisti ska che portarono il genere al successo si possono citare Derrick Morgan, Laurel Aitken, il già citato Prince Buster, Desmond Dekker, Toots & the Maytals, ed anche un giovane Bob Marley quando militava nei The Wailers; The Skatalites, con cui collaborarono un numero di virtuosi musicisti e fronteggiati dal trombonista Don Drummond, furono sicuramente il maggior gruppo strumentale, e suonarono anche come backing band agli Studio One di Coxsone Dodd. Altri noti musicisti potevano essere Roland Alphonso (sax tenore), Rico Rodriguez (trombone), Lascelles Perkins, Owen Grey, Laurel Aitken, Derrick Morgan, Clency Eccles, Higgs and Wilson (voci) e molti altri.
Ska nel Regno Unito
L’immigrazione giamaicana verso l’Inghilterra era sempre stata forte, ma dopo l’indipendenza della Giamaica nel 1962 si intensificò ulteriormente, e gli immigrati trascinarono inevitabilmente nel paese europeo la loro cultura, la musica e i sound system. Nello stesso 1962 infatti, l’Inghilterra decise di frenare la politica di immigrazione illimitata del Commonwealth, ed emersero delle rivolte[4]. Lo ska era stato portato nel paese europeo da molti artisti e produttori di origini caraibiche come il nativo cubano Laurel Aitken. Già nel 1964, “Al Capone” di Prince Buster era entrata nelle classifiche inglesi, “Guns of Navarone” degli Skatalites aveva ottenuto un buon successo nel 1965. Pare quindi inevitabile che anche in Inghilterra cominciò a svilupparsi una fiorente industria discografica locale, non solo tramite le grandi etichette come la Island Records di Chris Blackwell o la Trojan che avevano già iniziato a pubblicare, su concessione delle etichette giamaicane, centinaia di dischi. In questo paese lo ska venne conosciuto anche con il termine bluebeat, questo perché molti dei primi singoli ska erano realizzati originariamente per l’etichetta discografica Blue Beat Records, inclusi alcuni lavori seminali come Madness di Prince Buster. Il genere conquistò un grande seguito verso il 1964 soprattutto tra i giovani mod, una subcultura giovanile locale molto affascinata da questa nuova originale versione del R&B. I mod furono senza dubbio il primo culto giovanile britannico a fare propria la musica ska[12]. Artisti giamaicani vennero invitati a suonare nel Regno Unito grazie al grande successo di questa musica, sostenuta in gran parte dai mod. Questi furono i primi a scoprirla alle feste blues tenute dagli immigrati delle Indie Occidentali. Infatti, nonostante il vasto successo nel panorama underground, la musica ska raramente riuscì a penetrare nel “mainstream” britannico, anche perché questi dischi erano distribuiti perlopiù in punti di vendita specializzati come anche bancarelle o ai mercati, ottenendo non molta sponsorizzazione radiofonica[12]. Il successo dello ska fu tale che Prince Buster ad esempio, quando visitò Londra in tournée, dovette assoldare delle guardie del corpo che lo salvaguardassero dai fan[8].
Il fenomeno rude boys ed il “Rude Boy Sound”
Durante gli anni sessanta i ghetti giamaicani erano pieni di giovani disoccupati alla ricerca di un lavoro che non esisteva. Questa gioventù non condivideva l’ottimismo promosso dai primi gruppi ska. Questi giovani erano conosciuti come “rude boy” (termine già in uso dagli anni quaranta) e rappresentavano una diffusa sottocultura giovanile in Giamaica[9]. Essere “rude” (rude, duro, rozzo, grezzo) significava essere qualcuno quando la società diceva che non eri nessuno[4]. Spesso erano proprio i rude boy che venivano mandati dai gestori dei sound system ad infastidire i rivali. Queste azioni spesso portavano alla violenza, a alla formazione di gang rivali. Essendo particolarmente esibizionisti, questi imitavano il look dei film western e di spionaggio che arrivavano nei popolari cinema di Kingston dagli Stati Uniti. L’abbigliamento era spesso composto da abiti in stile gangster americano[9], con elementi come giacca a tre bottoni, cappello pork pie, scarpe di pelle lucida, tutti indumenti che questi si procuravano grazie alle proprie attività di rapinatori, trafficanti di marijuana o altro. Il modo in cui i rude boy ballavano lo ska era diverso dal ballo tradizionale: era più lento ed assumeva un atteggiamento minaccioso. Molti che si spostarono a Kingston per ottenere successo nell’industria musicale, cambiarono poi occupazione diventando distributori di marijuana quando i soldi venivano a mancare. Molti di loro si dedicarono ad una vita criminale. Entrambe le parti politiche della Giamaica iniziarono ad assumere le forze armate ed organizzare squadre di sicari. L’opinione pubblica si disse contro le armi e i rude boy. Dopo un periodo durante il quale venne permesso di consegnare le armi alle autorità senza minacce di processo, passò una legge sulle armi, che prevedeva che chiunque in possesso di un’arma o munizioni illegalmente, sarebbe stato arrestato dalle forze dell’ordine per un periodo illimitato. Artisti e produttori spesso supportavano o difendevano i rude boy che supportavano la scena ska. L’incitamento contro le armi venne riflesso in alcuni brani di artisti di quel periodo come Soul Brothers con “Lawless Street“, e The Heptones con “Gunmen coming to Town“. Duke Reid, un ex poliziotto, pubblicò dei brani a favore dei rude boy come “Shuffling Down Bond Street Trojan“, “TRLS275“. Clement Dodd formò un gruppo di giovani che si riconobbero come rude boy, e che prenderanno il nome di The Wailers. Questi erano composti da Bob Marley, Peter Tosh, e Bunny Wailer. I rude boy vivevano nell’illegalità, erano caratterizzati da atteggiamenti particolarmente duri e freddi e questo aspetto era riflesso nei testi della musica che suonavano. Lo ska mutò nuovamente, descrivendo il malcontento dei rude boy, ed assegnando al basso un ruolo prominente, al contrario delle prime forme che prevedevano un basso più ritmato. Lo ska viene reso più lento e intenso tramite l’influenza del soul nordamericano, enfatizzando il basso, la chitarra e l’organo, mentre i fiati, sezione predominante nelle prime forme, cominciarono a perdere rilevanza. Questa nuova variante viene chiamata “Rude Boy Sound”, e tra i suoi portabandiera, vedeva gruppi come Wailers, Claredonians, e in seguito anche colossi come Prince Buster e Derrik Morgan. Fu da questo periodo che le gesta dei rude boy cominciarono a venire narrate frequentemente nelle canzoni in un periodo tra i 1965 e il 1968. Ad esempio Prince Buster incise lo storico brano “Judge Dread” a favore dei rudies, così come Desmond Dekker fece con “007 Shanty Town” che risultò il documentario definitivo sui rude boy, raggiungendo la posizione nº 14 nel Regno Unito. La popolarità dello ska declinò attorno 1966, quando al suo posto emerse il rocksteady, una variante più lenta, che prese piede durante un’estate particolarmente calda; inoltre, lo ska perse uno dei suoi più importanti esponenti quando Don Drummond venne arrestato per l’omicidio della sua fidanzata (egli morì diversi anni dopo).
Rocksteady
Il rocksteady emerse quindi come costola dello ska nei tardi anni sessanta. In termini semplici, il rocksteady era uno ska rallentato per metà[15], con la cassa della batteria sul terzo movimento della battuta come nello stile one drop, e nel quale il trombone, il sassofono ed in genere i fiati vennero accantonati, venendo sostituiti dal piano, e attribuendo al basso un ruolo in primo piano. Spesso nel rocksteady veniva usata la kalimba, uno strumento a percussione tipicamente caraibico costituito da parti in metallo. Questa variante lasciava il ruolo principale alla ritmica, quindi al basso e alla batteria. Altre influenze presenti nel genere, come nello ska, sono il mento, l’R&B americano e il jazz. Molti sostengono che il nome del genere venne ispirato al brano “The Rock Steady” di Alton Ellis, all’epoca molto popolare in Giamaica. Il rocksteady nacque più precisamente attorno al 1966 quando giunse un’estate particolarmente calda, e la gente cominciò a lamentarsi del troppo sudare ballando questa musica veloce e scatenata. Sia i dj con i loro sound system, sia i sostenitori di questa musica, decisero così di rallentarla. In questo senso il genere si presentò come l’antesignano del reggae. I testi in questo genere erano socialmente e politicamente più maturi rispetto allo ska, e le sonorità si basavano particolarmente sulle armonie, specialmente in gruppi come Heptones, Gaylads, Dominoes, Aces, e The Wailers. Altri artisti di spicco erano Alton Ellis e Ken Boothe, così come Desmond Dekker con il suo grande successo “007 Shanty Town“. Con un ritmo più blando e temi sociali e di protesta, questa musica fu il trampolino di lancio per il reggae, che diventò la musica più seguita dopo il declino del rocksteady. Infatti il rocksteady scomparve dalle scene essenzialmente alla fine degli anni sessanta, si dice già alla fine del 1967, ma non morì del tutto; anzi, si evolse proprio in quel genere conosciuto poi come reggae .
Reggae
I produttori delle grandi etichette vollero nuovamente cambiare sound e battito alla musica giamaicana dopo l’avvento del rocksteady. In una di queste prime sessioni, vennero usati l’organo e la chitarra ritmica per creare un nuovo sound. Quando la gente chiese di che sonorità si trattasse, non si era ancora trovato un nome a questa variante, ma venne inizialmente chiamato “ragga”, che siginfica “grezzo”, “vecchio”. Il nome presto cambiò in “raggay”, e poi reggae. Si attribuisce l’invenzione del termine ai Toots & the Maytals, che incisero un brano chiamato “Do the Reggay” proprio nel 1968. Durante il 1968, l’Inghilterra assistette al sorgere di un nuovo movimento giovanile, lo skinhead, che adottò proprio il neonato reggae come genere musicale caratteristico del loro culto[20], assieme ovviamente ai generi precursori come lo ska e il rocksteady. Questa connessione era dovuta al fatto che molti club frequentati da indo occidentali erano anche frequentati dagli skinhead inglesi che si appassionarono al nuovo genere giamaicano facendone, appunto, musica propria[20]. Questo legame ebbe il tempo di durare qualche anno, quando nei primi anni settanta, più o meno nel 1972, il reggae cominciò ad essere associato al movimento rastafari, dando inizio al vero e proprio periodo di successo della musica giamaicana, che continuò durante tuttli gli anni settanta e ottanta.
Second wave ska: il 2 Tone
Nel Regno Unito dei metà anni settanta gli ideali di molti rude boy vennero ravvivati esprimendosi fondendo il reggae con il nascente punk rock, grazie a band come i The Clash (“Rudie Can’t Fail“)[4] che seppero contribuire all’unione delle due culture urbane. Nei tardi anni settanta, un numero di giovani band britanniche iniziò a far rivivere il sound dello ska originale, mischiandoli con elementi punk rock e generalmente rock.
Tutto ebbe inizio più precisamente durante la seconda metà degli anni settanta, quando gruppi come The Coventry Automatics scelsero di usare lo ska invece del reggae per via della maggior facilità d’esecuzione[4]. I “The Coventry Automatics” cambieranno poi nome in The Specials, e si promuoveranno a capo di questa nuova ondata di ska tutta britannica. Nel 1979, questa band fondò l’etichetta discografica 2 Tone Records[4], titolo che ispirerà proprio il nome del genere. L’etichetta venne così chiamata per via dei classici colori bianco e nero degli smoking indossati dagli artisti ska giamaicani degli anni sessanta, ed inoltre simboleggiava l’insieme multi-razziale dei membri di molte delle band della corrente che poi saranno associate all’etichetta. Lo stesso termine 2 Tone rappresentava anche la battaglia contro le tensioni a sfondo razziale che avevano luogo tra bianchi e neri all’interno della società britannica. Lo stesso simbolo della scacchiera in bianco e nero divenne tipico di questo movimento, presente in molte copertine degli album di questi artisti, oltre che nello stile di vestire dell’epoca. Gli Specials crearono le basi del sound e l’approccio per tutte le band che seguirono, risultando un successo immediato in Inghilterra. Attraverso la loro label e i numerosi tour, gli Specials contribuirono fortemente all’emersione della nuova ondata di ska, offrendo supporto ad altre grandi band successive, come i Madness, The (English) Beat, e Selecter. Altri importanti esponenti che caratterizzarono questa ondata furono The Higsons e The Bodysnatchers, Rico Rodriguez, The Swinging Cats, The Friday Club, J.B. Allstars, The Apollinairs, e un singolo di Elvis Costello. Il periodo di popolarità delle band 2-Tone risultò infine tra 1978 e il 1985. Benché i gruppi 2 Tone non fossero mai diventati delle star al di fuori del Regno Unito, divennero in seguito figure di culto negli States ispirando diverse generazioni di musicisti che formarono gruppi simili. Quest’altra ondata di gruppi statunitensi successiva, chiamata third wave of ska (terza ondata di ska), prese come ispirazione anche altri stili come l’hardcore punk e l’heavy metal, tralasciando le influenze R&B che avevano ispirato i primi artisti ska e 2 Tone.
Third wave ska
La “third wave of ska” emerse nei tardi anni ottanta, quando alcuni esponenti della scena punk rock americana iniziarono ad orientarsi sul 2 tone ska britannico mescolandolo con l’aggressività del hardcore punk. Durante i primi anni ottanta, questa terza ondata continuò a crescere e più band si diffusero in tutti gli Stati Uniti, ma la maggior parte era situata in California. Le influenze poi spaziarono dall’hardcore all’heavy metal. Gli esponenti di questa “third wave of ska” raggiunsero un grande successo commerciale in America, grazie al successo dei gruppi punk revival californiani come Offspring. La prima band third wave a sfondare nel mercato americano furono i Rancid, ma questi vennero presto seguiti da altri gruppi come i No Doubt, Less Than Jake, Reel Big Fish, Goldfinger, Sublime, e Dancehall Crashers; i Mighty Mighty Bosstones, uno dei gruppi principali dell’ondata nei primi anni novanta, fallirono però nel ottenere una rilevante popolarità[24]. Molte delle band che emersero sfondarono nelle classifiche dopo i Rancid, ed enfatizzarono maggiormente l’heavy metal più che lo ska, ma alcuni, come i No Doubt, alleggerirono le sonorità con influenze new wave e pop, mentre i Rancid rimasero saldi alle loro radici ska revival e punk rock. Durante il 1996, la third wave of ska divenne una delle forme più popolari di musica alternativa negli Stati Uniti.
Ska punk
Incluso in questa terza ondata di ska era lo ska punk. I primi accenni di questo genere possono risalire alla fine degli anni settanta nel Regno Unito, nel pieno periodo 2 tone ska. Gruppi 2 tone come Madness, The Specials, The Selecter, ma anche gruppi punk rock come Clash, furono tra i primi a fondere la musica nera come lo ska e reggae al rock, ed in particolare al punk rock, nei loro album. Alcune delle prime punk band britanniche, come i Clash appunto, ad un certo periodo della loro carriera sperimentarono nuove contaminazioni includendo lo ska e reggae. Vanno citati a proposito London Calling (1979) e Sandinista! (1980) dei Clash, album che si distinguevano dai precedenti per la presenza di elementi reggae, ska, dub o jazz tra gli altri. Altri gruppi che seppero coniugare e il punk con il movimento giamaicano furono gli Stiff Little Fingers, che non a caso furono da alcuni definiti “i Clash irlandesi”. Questi ultimi infatti registrarono nel debutto Inflammable Material (1979) la cover di Bob Marley “Johnny Was“, mentre nel secondo Nobody’s Heroes (1980) inclusero alcuni rifacimenti allo ska e al reggae come nel brano “Wait and See“, oltre alla cover “Doesn’t Make It All Right” della ska band The Specials. Tuttavia l’effettiva nascita del genere avvenne appena attorno ai metà anni ottanta. Fino ai tardi anni ottanta, lo ska punk rimase comunque un fenomeno “underground“, e l’unico gruppo che all’epoca riuscì ad ottenere una rilevante popolarità internazionale furono i Fishbone. Fu poi dai fine anni ottanta che lo ska punk cominciò a diffondersi e popolarizzarsi, proprio grazie alle band americane. Dalla prima metà anni novanta, si assiste alla vera e propria diffusione del genere, grazie soprattutto a band come Rancid, proprio attraverso third wave of ska.
BLITZ Club LONDON
Il Blitz Club è stato fondato da Steve Strange e Rusty Egan. Steve è stato invitato a Londra da Billy Idol. Il suo primo lavoro è stato progettare opere d’arte per Malcolm MacClaren e The Sex Pistols. Rusty era il batterista del gruppo punk/new wavers “The Rich Kids”. Si incontrarono in Kings Road nel 1978. Dopo che i Rich Kids si sciolsero, ci avvicinammo al club “Billy’s” e dicemmo loro “riempiremo il vostro club martedì sera!”, loro dissero di sì. Il club divenne l’ambientazione per un misto di studenti d’arte, stilisti e appassionati di musica
Gli anni del blitz
Il Blitz Club era già un bar esistente. Steve e Rusty lo sapevano e gli piacevano e nel 1979 trasferirono lì i loro martedì sera. Il mix di moda, musica e glamour ha fornito un’alternativa più brillante alle strade squallide e alle grigie prospettive della Gran Bretagna degli anni ’80. La gente spesso accusa The Blitz di essere elitario… avevano ragione…
I ragazzi del Blitz
The Blitz Kids era il nome dato ai volti principali del club, il nucleo originario di quelli che sarebbero diventati i New Romantics: Boy George, Marilyn, Perri Lister, Steve Dagger, Iain R Webb, Stephen Jones, Princess Julia, Philip Sallon, Carl Teper, Martin Degville e Robert Elms. Anche Richard James Burgess (che ha coniato l’espressione “New Romantic” in un’intervista) era un frequentatore abituale dei Blitz. Gli abbiamo suggerito di produrre una giovane band chiamata Spandau Ballet. Hanno fatto i loro primi concerti al The Blitz. “
Club per gli eroi e Camden Palace
Nell’ottobre 1980, la serata del Blitz Club fu temporaneamente sospesa. Nel frattempo, Visage era diventato qualcosa di più di quanto avessero mai immaginato con il suo primo successo in classifica, Fade to Grey. Anche Midge (Ure) e Billy Idol hanno continuato a fare grandi cose con gli Ultravox e come fenomeni da solista (rispettivamente). Mentre il movimento New Romantic continuava a crescere, Steve e Rusty passarono alle nostre successive iniziative Club For Heroes (1981) e Camden Palace (1982-84) che divenne uno dei primi club a tempo pieno di Londra guidato da nuova musica e stile. .
L’etica di The Blitz è continuata con Steve che ha ospitato e organizzato e Rusty che si è preso cura della musica. Camden Palace presentava molte apparizioni di artisti che erano già (o sarebbero presto diventati) nomi familiari… Madonna, Kraftwerk, Michael Jackson e Grace Jones. Steve e Rusty lasciarono il Camden Palace nel 1984.
BANKSY
Banksy (…) è un artista e writer inglese, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane ancora sconosciuta.
Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l’etica.
Sono noti anche i suoi impegni come attivista, politico e regista. La street art di Banksy è di natura satirica e sovversiva. Le sue opere combinano un umorismo oscuro con graffiti eseguiti con la tecnica dello stencil. I suoi murales di critica murales e politica sono apparsi su strade, muri e ponti di città in tutto il mondo. Il lavoro di Banksy è nato nella scena culturale underground di Bristol, che ha visto collaborare artisti e musicisti. Banksy afferma di essersi ispirato a 3D, un artista di graffiti che in seguito divenne membro fondatore del gruppo musicale inglese Massive Attack Banksy mostra la propria arte su superfici visibili in pubblico. Non vende fotografie o riproduzioni su altri supporti di suoi graffiti di strada, ma è noto che i banditori d’asta cercano di vendere la sua arte di strada sul posto, lasciando nelle mani dell’offerente vincitore l’onere della rimozione.
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